Patrizia Di Monte & Ignacio Grávalos | ESTONOESUNSOLAR | Spagna-Italia

Patrizia di Monte e Ignacio Grávalos, traduzione dallo spagnolo di Valentina Radi

 

La partecipazione che il programma ESTONOESUNSOLAR ci delinea è un modello efficace di relazioni fra proposte di architetti, gruppi e associazioni di residenti che insieme alla comunità locali lavorano in modo mirato e sistematico su tutti gli spazi pubblici della città, sottolineando il loro ruolo centrale nella qualità di vita urbana e suburbana, sottolineando, il legame fra passato e presente, attraverso il disegno della struttura di città e società strutturata nelle diverse epoche.

 

Le trasformazioni proprie degli spazi pubblici sono da tempo oggetto di studio da una prospettiva antropologica focalizzata sul fenomeno urbano. La progressiva privatizzazione che le città hanno subito ha portato a uno spazio pubblico svalutato, screditato, estraneo all’azione umana e iperbolicamente caratterizzato da infrastrutture che strumentalizzano il traffico, modificando profondamente relazioni sociali.

 

La perdita di caratteri di riconoscibilità è fortemente condizionata dalla separazione tra sfera pubblica e sfera privata, ridefinita a seguito della presenza della metropoli industriali. La disarticolazione delle relazioni primarie, che la città rende difficile, si accompagna alla proliferazione delle relazioni secondarie, che la città favorisce. C’è quindi un trasferimento di identificazione che parte dal nucleo familiare, si sposta nella comunità, nel quartiere e infine si dissolve nell’anonimato, nel quale è centrale il ruolo dello spazio aperto sia pubblico sia privato, anche in una rete di interconnessione vitale che in esso possa essere ammessa.

 

L’esperienza di Saragozza è significativa per il processo di conoscenza e le azioni concrete messe in campo attraverso ESTONOESUNSOLAR. In primo luogo è stato redatto un piano di recupero del centro storico di Saragozza, effettuato nel 2006, attraverso il quale sono stati riscontrati rilevanti problemi di degrado urbano generata dai numerosi vuoti urbani, tanto aperti quanto edifici in desuso, e nella configurazione dello spazio pubblico. Tanti abitanti infatti sottolineavano l’esigenza di avere una “vita urbana dignitosa”; altri fanno riferimento alle aree non edificate che incidono sull’estetica del paesaggio urbano e presentano condizioni igienico-sanitarie problematiche.

 

L’analisi è iniziata con una prima mappatura dei lotti non costruiti nel centro storico, ed il rilievo delle zone depresse con alto grado di conflitti sociali, principalmente nei quartieri di San Pablo e la Magdalena. Poi sono state individuate le aree dismesse in progressivo degrado, nelle quali si stavano trasferendo i conflitti dello spazio pubblico. Qui l’interruzione del tessuto urbano ha prodotto un processo di degrado nelle strade che stava contagiando in modo determinante l’area pubblica e quindi i cittadini abitanti. Questa situazione ha mobilitato molte associazioni di residenti che chiesero all’Amministrazione Comunale una soluzione, motivando la definizione di modelli progettuali per ridurre i diasgi e riattivare le aree depresse.

 

L’obiettivo posto era l’occupazione temporanea delle aree non edificate del centros, sia private che pubbliche, offrendo diversi funzioni per raggiungere un utilizzo del 100%. Tutte energie che sono confluite nel programma ESTONOESUNSOLAR raccogliendo proposte di architetti, gruppi e associazioni di residenti, veicolate attraverso il Consiglio Comunale e gestito dalla Sociedad Municipal Zaragoza Vivienda.

 

La suggestione del vuoto pubblico, il luogo, l’invisibile e il silenzio sono stati punti di valorizzazione nella lettura degli spazi pubblici, occasioni temporanee di rivitalizzazione del tessuto del centro dimostratesi dinamiche e mutevoli strumenti che consentono una lettura alternativa e flessibile della città. Spazi vuoti pubblici e provati visti come una forza per creare opportunità ed eventi, nei quali relazioni complesse convergono in ogni ritaglio di superficie richiamando differenziati scenari. Queste hanno richiesto la convergenza di accordi complessi con i proprietari, attraverso un programma iniziato nel 2009 su 14 lotti nel centro storico e poi nel 2010 è esteso a tutta la città, riciclando 14 vuoti urbani nello spazio pubblico.

 

Tutte le idee elaborate si sono cristallizzate in interventi concreti. Ogni sito non costruito contiene un’idea; ogni spazio esprime il desiderio dei residenti davanti al “silenzio irragionevole del mondo”. Tutte le proposte messe in campo sono emerse da processi di partecipazione dei cittadini, lavorando su soluzioni eteree “immateriali” che esprimessero il carattere provvisorio di presenza, stabilendo dialettica con l’ambiente costruito attraverso la leggerezza. Ognuno dei 14 interventi è stato un punto di incontro per i cittadini fra richieste e paesaggio. Fra gli interventi si distinguono il recupero di un tratto del waterfront del fiume Ebro che funge da punto d’incontro per bambini, giovani e anziani. Un altro spazio è stato recuperato  poiché fungeva da fulcro fra un centro per Alzheimer e un centro bambini, progetto basato sul concetto della perdita di memoria e acquisizione di nuovi. Un’altra azione è stata svolta in un area extra-urbana della città, nel punto di incontro fra città e paesaggio attraverso l’uso di orti urbani che si fondono con il paesaggio circostante. Ogni azione ha coinvolto un sito non costruito della città, scelto strategicamente, accrescendone la superficie di 60.000 m² di spazio pubblico transitorio.

 

All’ interno del programma sono state attivate fasi di ascolto e di coinvolgimento della cittadinanza nella definizione dei nuovi usi dei 40 lotti vuoti trasformati, che hanno permesso la creazione di 60.000 m² nuovi spazi pubblici per la città.Questi interventi nelle aree degradate sono stati il ​​pretesto per attivare strategie di coesione sociale. L’obiettivo in tutte queste aree è stato quello di rivitalizzare la città con usi e attività parallele, progettando questi spazi come luoghi di partecipazione e scambio. I cittadini hanno ricevuto e concorso a questi processi come se appartenessero a loro, dando una rilevante presenza in tutte le fasi delle attività.  ESTONOESUNSOLAR è servito anche ad attivare un piano occupazionale per persone a rischio di esclusione sociale, grazie al quale hanno trovato un nuovo impiego 110 persone. Vi sono state difficoltà derivate da un budget molto ristretto, dai tempi estremamente limitati (un totale di 18 mesi in tre anni), dalle intense e complesse relazioni sociali e personali, tutti fattori fondamentali per attivare processi creativi, in cui la complicità tra le parti e la volontá di cambiamento sono state una rilevante energia di attuazione. La strategia partecipativa fra uomo e spazio vuoto ha permesso di far emergere parti di città “sommerse”, attraverso scenari rinnovati volti ad aderire alle esigenze della comunità, mettendo in campo tutte le opportunità vitali in essa contenute. Una condivisione globale ideale che si fa reale in una rete implementabile ridondante resiliente e produttiva.

 

 

 

Nome progetto | ESTONOESUNSOLAR

Progettisti | Patrizia di Monte & Ignacio Grávalos – GRAVALOSDIMONTE ARQUITECTOS

Località | Spagna

Committente | Pubblico

Anno | 2009-2021